In data 07 aprile 2010 inviai, via mail, alla CGIL
(caracgil@cgil.it), una strategia molto incisiva e alternativa agli scioperi, che di seguito riassumo. Soprattutto l'esame del'ipotesi concreta che fornirò sarà in grado di evidenziare, appieno, le enormi potenzialità di questa mia strategia:

Considerato che l'Istat non fornirà più dati sugli scioperi, specialmente nei casi di ingiustizia conclamata, o presunta tale, nei confronti di singoli, ritengo sarebbe di gran lunga preferibile che i lavoratori, spendendo circa un centesimo rispetto all'ipotesi di uno sciopero, inviassero un sms dal costo di un solo euro, destinato ad alimentare un fondo in grado di:

  • garantire da subito serenità morale ed economica (gli stipendi e i contributi da lì alla pensione) per il lavoratore colpito dal provvedimento ingiusto;
  • fornire una precisa misurazione del numero e del livello di contrarietà di tutti i lavoratori nei confronti della misura intrapresa da un'azienda;
  • dare vita ad un enorme avanzo di cassa, da sfruttarsi per altre vicende analoghe.

In questo modo si eviterebbero anche i costi e i disagi che ogni sciopero comporta a danno di incolpevoli utenti.

Segue un'ipotesi concreta che può chiarire, appieno, le potenzialità della mia strategia:

Dato il costo limitato del sostegno (un euro e la facilità di concederlo) ipotizzerei un'adesione di 10 milioni di lavoratori, e non solo, alla causa, per esempio, di quella persona che fu licenziata, se non erro per aver denunciato presunte anomalie su oggetti che avrebbero potuto mettere a rischio la vita di persone, il che darebbe vita ad una somma raccolta di 10 milioni di euro che, a fronte di un esborso di 100.000,00 euro necessari e a favore del soggetto colpito (data la sua età lavorativa avanzata) darebbero vita anche ad un avanzo di cassa di 9.900.000,00 euro.

In sintesi i lavoratori destinando alla causa di questa persona € 0,01 (esattamente un centesimo di euro a testa, quindi un decimillesimo che nell'ipotesi di uno sciopero) gli avrebbero risolto tutti i problemi, da subito.

Da non dimenticare poi che, al termine del processo, parte o tutte le somme anticipate al lavoratore sarebbero, probabilmente, recuperate e andrebbero a reintegrare il fondo richiamato. Il costo reale per la soluzione della controversia si ridurrebbe così di molto, sino quasi ad azzerarsi.

Concludo osservando che ogni giorno, con i nostri soldi, facciamo ricche decine e decine di persone, spesso immeritevoli, vincitrici di semplici giochi a premi, quiz vari, etc.., trovo quindi inopportuno e ingiusto far mancare il sostegno proprio a chi invece rischia il posto per la comunità o, comunque sia, a chi è vittima di palesi ingiustizie. La società tutta, esclusi i "carnefici" e coloro che per ruolo sarebbero dovuti intervenire, mentre hanno taciuto, ne verrebbe a beneficiare.

di seguito le prime due pagine
della mail che inviai alla cgil

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Un primo esempio di sostegno a personalità che parevano osteggiate è stato quello che ha visto per protagonista Santoro, in ottobre 2011, e cui anch'io ho contribuito economicamente al fine di favorire la messa in onda della sua trasmissione Servizio Pubblico.

Questo, tenuto anche conto del fatto che, seppure a una persona possano anche non piacere le sue trasmissioni (e non è il mio caso), e senza scomodare Voltaire, cui viene attribuita la seguente frase che, in realtà, è della saggista Evelyn Beatrice Hall:

“Non sono d'accordo con quello che tu dici
ma sono pronto a morire purché tu possa dirlo”

trovo che i suoi spettatori siano perfettamente in grado di giudicare i fatti e le opinioni che gli vengono presentate. Considerato anche che nelle sue trasmissioni sulle reti Rai, mi è sempre sembrato che il contraddittorio fosse assicurato.

Di seguito il link
al versamento che ho fatto
a favore della messa in onda
della trasmissione servizio pubblico

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Rimanendo a Santoro, mi viene in mente anche una mia vignetta umoristica che lo riguardava (presente in un mio primo libro amatoriale), la cui battuta principale era basata, come specificai anche in una nota a margine, semplicemente su un'assonanza fonetica con una sua trasmissione dell'epoca (Sciuscià), senza alcun riferimento, quindi, a quelle che ritengo essere le sue spiccate qualità di conduttore e di giornalista. La mia vignetta, in particolare, si riferiva proprio al primo periodo in cui sembrò essere stato allontanato dalla tv, in seguito al c.d. editto Bulgaro, e alla sua intenzione di dare vita a trasmissioni nelle piazze.

DALLE TV ALLE PIAZZE
SANTORO STA PREPARANDO
IL SUO NUOVO PROGRAMMA
IL "PORTA A PORTA"

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